Rispondo alla chiamata di Daniela, operatrice CAV, per confermarle lo stesso aiuto dell’anno precedente per la Giornata per la Vita. Con voce strana, anche se tranquilla, le dico che ci sono dei problemi. Ci eravamo viste a ottobre quando le comunicai che aspettavo il nostro sesto bambino, una gravidanza inaspettata, ma quella volta accettata serenamente (anche grazie alla vicinanza del CAV). Trascorriamo un Natale sereno. Ma pochi giorni dopo arriva la spiacevole sorpresa: alla prima ecografia, l’ostetrica vede che qualcosa non va. Il medico dispone ulteriori accertamenti. Da quel momento tutto sembra cadermi addosso, iniziano preoccupazioni e pensieri. Arrivano i primi risultati: “Incompatibile con la vita”.
Contatto Daniela per comunicarle l’esito, soprattutto che il nostro bimbo ha gravi malformazioni. Il medico è categorico: il bimbo non ha probabilità di vita in quanto affetto da TRISOMIA 13, una grave forma di malformazione. E ci sono gravi rischi anche per la madre. Mi consiglia decisamente l’aborto. Le dico che condivido e che questa è anche la mia scelta, senza ombra di dubbio. Mio marito Octavian è invece contrario.
Daniela del CAV mi propone di incontrare una mamma che aveva vissuto la stessa esperienza, ma le rispondo decisamente di NO, come mi nego anche alla proposta di sentire il parere del prof. Noia. In quei giorni Daniela ci viene a fare visita frequentemente. Continuo a piangere, sento che è la scelta sbagliata, non ce la faccio più, non vedo l’ora di chiudere questa vicenda, ho tanta paura, ma non voglio assolutamente vedere questo figlio così diverso! Non lo voglio!
Daniela e Octavian hanno cercano di convincermi a cambiare idea ma io resto ferma nella mia decisione nonostante mi accorga di non avere più accanto mio marito nella mia dolorosa decisione di non volere il bambino.
Anche Graziella della CAV di Trento cerca di sostenermi affettuosamente nel dire “sì” a mio figlio, ma inutilmente! Pure un genetista che mi visita a Trento mi conferma circa la diagnosi assai negativa e mi consiglia decisamente l’aborto.
E mentre in me lotta si fa sempre più dura, la preghiera di tutti gli amici si fa sempre più forte.
Accade un ripensamento positivo: accetto la proposta che avevo rifiutato tempo prima e decido di incontrare Roberta, una mamma di 8 figli davvero speciale; l’ultima, Benedetta, è vissuta pochi minuti perché affetta da TRISOMIA 18, anch’essa definita “incompatibile con la vita”. E’ la sua fortissima testimonianza a farmi cambiare idea. Così come quella di una psicologa dell’Ospedale, la quale mi ha reso consapevole della forza che deriva dall’amare il piccolo che porto dentro di me.
Decido per la vita! Da quel momento avverto dentro di me una forza straordinaria, ho tanta voglia di lottare. Affronto tutte le visite mediche, con l’immancabile compagnia di Daniela, mentre il marito rimane a casa a gestire i 5 figli. A ogni visita esco dall’ambulatorio spaventata e angosciata per aver scelto la vita, anche perché avverto nelle visite mediche mancanza di umanità, freddezza per la scelta che ho fatto, fino al punto di sentirmi un peso.
Quante notti passate in bianco, quanti pianti per la paura di non essere in grado di far nascere un
figlio con gravi difficoltà! Per la paura di vederlo e di non riuscire a prendermi cura di lui se
sopravvive!
Nonostante tutto questo affollarsi di pensieri, la gravidanza va avanti. Si avvicina la data del parto. Mi sento sempre più stanca per il caldo, l’aumento di peso, il lavoro pesante della famiglia numerosa. Sono allo stremo delle forze, perfino i medici continuano a trasmettermi paure e ansie. Non ce la faccio più.
Fortunatamente vengo ricoverata d’urgenza per il parto anticipato. Alle ore 4.30 dell’1 giugno nasce Carol, purtroppo deceduto poco prima di vedere la luce! Lo prendo in braccio ancora caldo e lo battezzo. Papà lo pulisce delicatamente e lo veste d’azzurro. Carol di “speciale” ha solo il naso e una manina con 6 dita. Per il resto è un bambino stupendo, come tutti! E’ il miracolo della vita! Quanto sono sereni i fratellini di Carol, sanno di avere in Cielo un angioletto che li proteggerà sempre! Tutto questo ci ha resi ancora più uniti tra noi in famiglia e con gli altri.